Prestiti ex INPDAP, come funzionano

prestito denaroNel 2012 L’INPS ha assorbito l’INPDAP, l’ente che si occupava della gestione degli stipendi e della previdenza dei dipendenti pubblici. Oggi l’INPS continua a gestire i prestiti INPDAP per dipendenti, nello stesso modo in cui erano garantiti quando era presente l’ente precedente.

A chi sono dedicati

I prestiti INPDAP sono riservati ai dipendenti pubblici, di qualsiasi tipologia, che siano iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Tale iscrizione prevede il pagamento di una piccola quota mensile da parte del contribuente, che funge da contributo di base per la creazione dei fondi stanziati periodicamente per tali finanziamenti. I prestiti possibili sono di diversa natura, si va dal piccolo prestito fino ai mutui per l’acquisto della prima casa; per ognuno è disponibile sul sito dell’INPS uno specifico regolamento. In linea generale i prestiti ex INPDAP possono essere richiesti da qualsiasi dipendente pubblico assunto da almeno 6 mesi, o in alcuni casi 2 anni, a tempo indeterminato. Per chi possiede un contratto a tempo determinato il prestito è ancora possibile, ma la restituzione deve avvenire prima del termine del contratto di lavoro. Un dipendente pubblico può richiedere un secondo prestito non appena ha restituito almeno la metà del precedente finanziamento.

Le caratteristiche dei prestiti INPDAP

I prestiti ex INPDAP hanno caratteristiche particolari, che li rendono particolarmente appetibili. In primo luogo sono gravati da interessi decisamente molto bassi, particolarmente convenienti per chiunque. Inoltre sono sempre accordati al richiedente; nel caso in cui i fondi stanziati dall’INPS non siano più disponibili, chi richiede il prestito sarà inserito in una lista d’attesa fino allo stanziamento successivo. Visto che tale evento si verifica diverse volte all’anno, al massimo si devono attende alcuni mesi per ricevere la cifra richiesta. Questo tipo di accordo è dovuto al fatto che l’INPS detrae le rate per la restituzione del prestito direttamente dallo stipendio del dipendente pubblico, quindi non c’0è alcun rischio che il finanziamento non sia restituito completamente. Se il dipendente dovesse essere licenziato prima di restituire l’itera cifra, l’INPS può trattenere parte del TFR.

Le cifre

Il piccolo prestito INPDAP ha un massimale richiedibile abbastanza basso, pari a 8 volte lo stipendio medio netto del dipendente che lo richiede. Si tratta di una quantità di denaro limitata, ma conviene ricordare che tale finanziamento può essere richiesto anche solo per avere della liquidità ni banca, senza alcun tipo di motivazione. Per i mutui ex INPDAP invece la cifra richiedibile dipende dal bene che si intende acquistare.

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