Cosa succede ai mutui variabili se l’Euribor è negativo

moneybox-158346_960_720Qualche anno fa sarebbe stata considerata un’ipotesi piuttosto “strana”, ma oggi – con i tassi di interesse ai minimi storici – si deve fare i conti anche con mutui a tasso di interesse variabile, basati su un Euribor che è sceso in territorio di negatività. Ma cosa accade a tali finanziamenti?

Cominciamo con il ricordare che le conseguenze dipendono dalle condizioni fissate nel contratto di mutuo, che dunque vi consigliamo di consultare. In particolare se nelle righe del contratto è prevista una clausola di tasso di interesse minimo (potete trovarla anche come “floor clause“), significa che lo spread andrà ad essere applicato a partire da un certo tasso di interesse minimo, al di sotto del quale non si potrà scendere, e che può anche essere zero (e anche nell’ipotesi in cui l’Euribor sia sceso in territorio negativo).

E se una clausola di questo tipo non c’è? In assenza di una opzione di questo genere, si ricade in quanto affermato dalla Banca d’Italia con comunicazione dello scorso 3 febbraio, con la quale è stato chiarito che l’istituto di credito dovrà applicare correttamente il tasso di interesse tenendo conto del valore negativo del benchmark.

Se l’istituto bancario non ha calcolato il tasso di interesse correttamente, sulla base di quanto indicato dalla Banca d’Italia, si può domandare la restituzione di quanto pagato in più, inviando una lettera all’ufficio reclami della banca con richiesta di risposta entro 30 giorni. Decorso inutilmente tale termine, si può fare ricorso all’Arbitro bancario finanziario.

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