Aprire un B&B: i documenti per la segnalazione certificata di inizio attività

B&BUn’attività che cresce a vista d’occhio quella del B&B, fenomeno rivelato dagli stessi viaggiatori che preferiscono queste soluzioni alternative di alloggio alle più tradizionali.
Aumenta nel tempo la trasversalità dell’offerta al passo con la maggiore presenza di queste strutture ricettive nelle varie regioni d’Italia.

Vi sono delle Norme Regionali che danno l’autorizzazione a chi intende avviare attività turistico-ricettive, come ad esempio un bed and breakfast, strutture a conduzione familiare che in virtù di leggi regionali e/o regolamenti comunali, devono attenersi ad alcuni criteri, come il numero di camere e letti da mettere a disposizione, l’utilizzo di una o più zone dell’abitazione adibita alla ricettività di turisti, le stagioni o periodi dell’anno in cui offrire ospitalità. stagioni stabilite.

Il primo step da compiere per aprire un B&B è informarsi presso il proprio comune per conoscere le leggi regionali e la normativa vigente in materia. Il secondo è semplice e avviene su Internet oppure direttamente allo sportello SUAP del proprio Comune, dove si potrà reperire tutta la necessaria modulistica atta all’avvio dell’attività. In pratica si tratta di moduli da riempire per la Dichiarazione di Inizio Attività.

La procedura di inizio attività avviene mediante una apposita segnalazione indicata con l’acronimo – scia – che sta per “Segnalazione Certificata di Inizio Attività”.

Alla presentazione della SCIA, l’apertura della struttura ricettiva avviene all’istante. I documenti necessari da allegare alla SCIA, a mezzo di strumenti telematici o cartacei, sono funzionali ad una completa presentazione della domanda ed alla pratica legata ad essa.


Questa documentazione può variare a seconda delle regioni di residenza, e può essere costituita esclusivamente dalla planimetria dell’abitazione, dal contratto di affitto o di proprietà, oppure dalla copia della polizza di assicurazione di responsabilità civile che si fa per i clienti.

Altri step prevedono le pratiche gestite da enti locali come A.A.P.I.T. e/o da Uffici Turistici, mirate alla classificazione della struttura ed alla supervisione e comunicazione degli ospiti in arrivo, alle preposte Autorità di Pubblica Sicurezza. La normativa vigente in materia potrebbe variare a seconda della Regione, è quindi necessario prendere informazioni presso uffici e sportelli competenti.

Per la gestione della SCIA i comuni possono applicare una somma che va dai 30 ai 150 euro, equivalente al diritto di istruttoria.

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