Ansia d’autunno, come riconoscerla

L’ansia di autunno è una condizione molto comune, caratterizzata da una serie di cambiamenti di umore e ansia. Nonostante ciò, per poche persone l’ansia autunnale rappresenta una condizione pienamente riconosciuta, parlando apertamente di disturbo affettivo stagionale. Le giornate sono più brevi, le notti sono più lunghe, il tempo sta diventando più freddo. Ci può essere l’ansia di tornare a scuola e la pressione per avere nuovo in ambito lavorativo. Insomma, l’ansia autunnale potrebbe essere l’ansia anticipatrice del disturbo affettivo stagionale.

D’altronde, c’è poco di cui stupirsi. Le persone che affrontano qualsiasi tipo di cambiamento nelle proprie abitudini di vita, come un cambiamento di orario con il ritorno a scuola, potrebbero essere ansiose perché magari devono alzarsi prima e dunque ottenere meno sonno. Questo potrebbe a sua volta causare ansia, soprattutto se la loro ansia è determinata da meno sonno.

Tuttavia, c’è anche una buona notizia. Come confermano molti medici, le persone che hanno questo tipo di disturbo si sentono meglio quando sono tornati a scuola o al lavoro e hanno una routine quotidiana. Insomma, questi sintomi esplodono quando non c’è abbastanza da fare: se qualcuno è inattivo durante l’estate, è ansioso di tornare a scuola perché ha qualcosa su cui concentrarsi e che lo aiuterà ad alleviare i pensieri e le preoccupazioni.

Un’altra spiegazione per i sentimenti negativi durante l’autunno potrebbe essere quella che viene chiamata in gergo come “reazione all’anniversario”. Per esempio, quando si entra nei mesi più freddi e si riceve meno luce solare, si ricorda che l’inverno è brutto, ricco di giovane ventose e piovose, da passare a casa propria.

Non solo. La fine dell’estate può anche portare a sentimenti di rimpianto per non aver fatto tutto quello che si aveva pianificato di sperimentare o di realizzare durante i mesi estivi.  O magari, se si ha avuto un’estate favolosa ed ora è finita, la depressione potrebbe far capolino all’orizzonte, con tutti i suoi sintomi.

Come se non bastasse, all’orizzonte si profilano anche le vacanze di fine anno, spesso fonte di stress, soprattutto se non si ha idea di come affrontare il ponte di fine anno, e soprattutto se si pensa che si dovrebbe essere felici perché è una festa, quando invece si è – di contro – particolarmente tristi.

Naturalmente, il nostro suggerimento è quello di non sottovalutare i sintomi di questa condizione, e parlarne con il proprio medico di riferimento al fine di giungere alla definizione di una terapia risolutiva, spesso adottando semplici cambiamenti comportamentali!

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